Chiavi per navigare la complessa congiuntura del trasporto merci nel 2025

by Marisela Presa

Secondo una recente pubblicazione digitale della rivista Todo Transporte (26 settembre 2025), il mercato del trasporto merci è entrato in una nuova fase caratterizzata da una crescita più lenta dei volumi e da una crescente incertezza geopolitica. La chiave del successo, sottolinea la pubblicazione, risiederà nella capacità delle aziende di mantenere l’equilibrio analizzando costantemente il mercato.
Il primo segnale d’allarme è un possibile surriscaldamento del mercato europeo. Tomáš Šilinikas, Direttore Vendite Regionali e Prezzi di Girteka Logistics, lo spiega chiaramente: “Ciò ci indica che la domanda è in aumento, il che è confermato anche dall’aumento dei prezzi delle spedizioni spot… Ora stiamo operando vicino alla nostra capacità massima”. Questo dinamismo, tuttavia, poggia su una base fragile.
Questa crescita è trainata principalmente da una moderata ripresa dei consumi interni europei, mentre le esportazioni si sono moderate. Su questo punto, Šilinikas aggiunge: “L’Indice dei Manager degli Acquisti (PMI) ha raggiunto 51 punti… Ciò suggerisce che… il motore della crescita è il consumo interno. E l’aumento dei consumi, combinato con la persistente carenza di autisti… porta inevitabilmente a una carenza di capacità disponibile”.
L’incertezza è aggravata da fattori geopolitici, come i dazi commerciali. Il rapporto con la Cina rappresenta un’ulteriore sfida per la competitività industriale europea. Le misure dell’UE, come il “Green Deal” e i dazi sui veicoli elettrici cinesi, generano dubbi sui flussi commerciali futuri. “Se i dazi riusciranno a frenare le importazioni cinesi, potrebbe aumentare la produzione nazionale, cambiando la domanda di trasporto. Al contrario… potrebbe costringere i produttori europei a ridurre la produzione”, nota l’esperto di Girteka.
Di fronte a questa volatilità, il dilemma strategico per le aziende è optare per la stabilità dei contratti a lungo termine o la maggiore redditività degli ordini spot. Šilinikas difende un modello ibrido: “Il nostro approccio è che gli impegni contrattuali a lungo termine devono garantire la stabilità, mentre gli ordini spot aiutano a compensare le fluttuazioni… I contratti rimangono la spina dorsale di un business sostenibile”. Una strategia comune è operare con il 70-80% della flotta sotto contratto e il resto destinato al mercato spot.
Un altro fattore critico che già incide sulle operazioni è il cambiamento climatico. Ondate di calore o inondazioni alterano le rotte e richiedono migliori condizioni di stoccaggio. “Dal punto di vista di un operatore logistico, ciò genera la necessità di focalizzarsi maggiormente sulle condizioni di stoccaggio del carico… Finora, queste tendenze sono difficili da misurare con precisione… ma questo problema non farà che acquisire importanza”, afferma Šilinikas.
In definitiva, il rapporto di Todo Transporte sottolinea che la previsione a sei o dodici mesi è più cruciale che mai. La conclusione dello specialista riassume la situazione: “Mantenere un equilibrio tra i contratti a lungo termine e le opportunità nel mercato spot è ora essenziale: bisogna garantire stabilità mantenendo sufficiente flessibilità per sfruttare offerte attraenti”. In un ambiente così volatile, la capacità di adattamento sarà la principale risorsa delle aziende di trasporto.

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