La carenza di autisti professionisti in Spagna è un collo di bottiglia critico per l’economia, minacciando la catena di approvvigionamento e il trasporto di merci e passeggeri. Riconoscendo l’urgenza, il Governo ha attivato il Piano “Reconduce”, una strategia del Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile (MITMS) per attrarre talenti in un settore con una domanda insoddisfatta di circa 30.000 autisti di camion e 4.700 autisti di autobus, secondo stime europee. L’elevato investimento iniziale per ottenere le patenti C (camion) e D (autobus) rappresenta una barriera principale, scoraggiando molti potenziali candidati.
La misura più tangibile e recente è l’approvazione di un Decreto Reale che sovvenziona fino a 3.000 euro i costi per ottenere queste patenti. L’aiuto, gestito direttamente dal MITMS con un budget iniziale di 500.000 euro, copre formazione, tasse d’esame, emissione della patente e la visita medico-psicotecnica. È rivolto prioritariamente a coloro che già possiedono il titolo di Tecnico in Guida, agli studenti di quel ciclo formativo professionale o ai possessori del Certificato di Attitudine Professionale (CAP). I beneficiari avranno un anno, prorogabile, per prendere la patente dopo la domanda.
Questa iniziativa non è isolata. Si inserisce in uno sforzo più ampio che include, ad esempio, sovvenzioni regionali come quelle della Comunità di Madrid, e si allinea a misure europee come la facilitazione dell’accesso e la futura implementazione della patente digitale. L’obiettivo duplice è chiaro: alleviare l’esborso economico del futuro autista e modernizzare l’immagine di una professione fondamentale. Parallelamente, il MITMS ha lanciato campagne di sensibilizzazione per migliorare la percezione sociale del settore e renderne visibili le opportunità lavorative.
Analisti e associazioni di trasporto accolgono positivamente gli aiuti, riconoscendoli come uno stimolo cruciale per mitigare la barriera economica. Tuttavia, avvertono che la soluzione al deficit strutturale richiede di andare oltre. Specialisti come quelli dell’Organizzazione Nazionale dei Trasporti su Strada (OTR) sottolineano che, per trattenere i nuovi autisti, è indispensabile affrontare altri fattori di dissuasione: il miglioramento delle condizioni lavorative, la razionalizzazione dei tempi di lavoro e riposo e una maggiore professionalizzazione. Gli aiuti sono, in definitiva, un catalizzatore necessario per l’ingresso, ma la sostenibilità del settore dipenderà dal fatto che la professione venga percepita come attraente e con futuro a lungo termine, garantendo una qualità di vita dignitosa per i suoi lavoratori.
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